Sull’acqua il massimo della trasparenza
A tutela e garanzia della salubrità dell’acqua il D.lgs 31/01 e s.m.i. definisce modalità e criteri di natura tecnico-operativa, relativi ai controlli interni.
Ai sensi dell’art. 7 del suddetto decreto il gestore del servizio idrico ha l’obbligo di effettuare i controlli interni per una verifica puntuale e continua delle caratteristiche analitiche dell’acqua erogata.
il gestore del servizio idrico è la società che si occupa di rendere potabile l’acqua prelevata da pozzi, da acqua superficiali, ecc. e distribuirla a tutte le utenze fino al punto di consegna (contatore). Il gestore della rete di distribuzione interna è il responsabile della gestione dal punto di consegna (contatore) al punto d’uso (rubinetto). I titolari e responsabili della gestione di edifici o strutture in cui l’acqua è fornita al pubblico (utenze sensibili):
- Devono assicurare che i valori di parametro fissati all’All. I, siano rispettati, mantenendo i requisiti di qualità, tra il punto di consegna (contatore) e il rubinetto;
- Dovranno pertanto garantire che la rete di distribuzione interna e gli eventuali impianti di trattamento non alterino la qualità dell’acqua.
Non sono obbligati ad effettuare il controllo analitico interno nei termini di cui all’ Art. 7 del D.lgs 31/01 e s.m.i. ma sono tenuti, individuando opportune verifiche e modalità, a garantire una corretta gestione dell’impianto di distribuzione interna:
- Manutenzione delle reti;
- Filtri;
- Serbatoi e impianti di trattamento installati dopo il punto di consegna.
Sono tenuti a dare comunicazione all’A.S.P. (SIAN) competente in caso in cui vengono evidenziate casi di non conformità delle acqua potabili.
UTENZE SENSIBILI:
- Scuole (asili nido, scuole materne), dove vi è la preparazione e la somministrazione di cibo;
- Centri di preparazione pasti per mense aziendali, ospedali e scuole
- Industrie alimentari
- Comunità (ristoranti e alberghi)
- Ospedali e case di cura.
Sono definite acque destinate al consumo umano tutte le acque qualunque ne sia l’origine, trattate o non trattate, che siano:
- Fornite al consumo;
- Utilizzate da imprese alimentari mediante incorporazione o contatto per la fabbricazione, il trattamento, la conservazione, l’immissione di prodotti e sostanze destinate al consumo umano e che possano avere conseguenze per la salubrità del prodotto alimentare finale.
L’acqua a scopo potabile deve possedere le seguenti caratteristiche:
- Incolore, inodore,insapore;
- Priva di particelle sospese;
- Batteriologicamente pura;
- Chimicamente pura.
Un acqua può essere dichiarata idonea all’uso potabile solo quando è stata analizzata sia sotto il profilo microbiologico che chimico; nessun altra indicazione (assenza di torbidità, temperatura, isolamento ambientale della risorsa guida) costituisce un elemento sufficiente per dichiarare un acqua “Buona” o esente da rischi. Il D.lgs 31/01 e s.m.i. elenca i parametri in grado di definire se un acqua è potabile e fissa le concentrazioni massime (valori di parametro) da non superare.